Samsung Electronics e Qualcomm Technologies sono entrate in trattativa in occasione della realizzazione delle nuove piattaforme System on a Chip per le moderne CPU Snapdragon 835 con processo produttivo a 10nm.
Un accordo che, sino a questo momento, ha garantito e continua a garantire un ampio margine di guadagno ad entrambe le compagnie, in considerazione del fatto che la sudcoreana beneficia delle revenue derivanti dalle vendite di Galaxy S8 in Cina, Canada e USA, e che Qualcomm ha potuto studiare soluzioni a 10nm implementate in casa Exynos.
Ad ogni modo, pare che i rapporti d’intesa societaria si siano inevitabilmente lesi, e che la collaborazione pare si debba limitare soltanto allo sviluppo delle attuali soluzioni top-end del mercato SoC SD835. La prossima generazione di prodotti, di fatto, potrebbe contare sull’intervento diretto della taiwanese TSMC, la quale si renderà protagonista per le fasi di produzione dei chip a 7nm.
Un’eventuale conferma su quanto appena detto, potrebbe inevitabilmente complicare la vita in casa Samsung, dove la rottura dei rapporti con il colosso di Cupertino Apple non ha di certo giocato a favore dell’ultimo bilancio. Di fatto, per iPhone 7 la società di Tim Cook si è affidata ancora una volta all’opera di TSMC, che verrà chiamata in causa anche per la produzione delle piattaforme A11 di prossima generazione.
Per quanto riguarda la situazione in casa Qualcomm, pare che la californiana si sia attivata a favore della produzione delle nuove unità con processo produttivo a 7nm da identificarsi, probabilmente, con i part number Snapdragon 845 o Snapdragon 855, attesi entro la fine di questo 2017.
Le motivazioni addotte alla rottura dei rapporti tra i due colossi del chipmaking internazionale potrebbero essere dovute ad alcune discordanze specifiche sui piani di sviluppo. Samsung Chip, di fatto, vorrebbe concentrarsi attivamente sui 10nm, mentre Qualcomm e TSMC intendono perseguire la folle corsa alla miniaturizzazione e, quindi, alla realizzazione di piattaforme ad alto tasso di integrazione, ad alto potenziale ed a basso consumo energetico.
Samsung, quindi, intende soffermarsi sui 10nm giungendo ai 7nm secondo step successivi che contino sull’utilizzo ed il perfezionamento delle nuove tecnologie Extreme UV (EUV). Si giungerà ai 7nm soltanto a seguito del passaggio obbligato agli 8nm che, altrove, non vengono proprio considerati. Sarebbe proprio il processo produttivo ad 8nm lo step successivo per la realizzazione delle nuove unità Exynos CPU high-end.
In questo caso, tuttavia, si parla almeno della seconda metà del 2018. In un contesto precedente, se ben ricordate, avevamo già definito una potenziale road-map operativa per la creazione e lo sviluppo delle nuove piattaforme nel breve periodo. Consulta pure il relativo post di riferimento per conoscere la tabella di marcia che porterà ai 4nm.
In tempi recenti, la società ha suddiviso il comparto design chip da quello da destinare allo sviluppo. Al momento, il settore ha un valore di circa $4.44 miliardi (vendite), dei quali il 40% corrisposto dalle vendite di soluzioni Snapdragon ($1.78 miliardi) nell’ultimo anno. La conferma di una definitiva chiusura dei rapporti tra le società potrebbe causare un buco finanziario importante per la sudcoreana.
Voi che cosa ne pensate al riguardo? Diteci la vostra utilizzando l’apposito box dei commenti.
