Da ormai un decennio Apple e Samsung danno vita a un braccio di ferro che entusiasma gli appassionati di tecnologia, due marchi, due filosofie contrapposte e tanti scontri, molti dei quali arrivati anche nell’aula di tribunale. Due nemici, uniti però da alcuni rapporti commerciali come quello riguardante i 160 milioni di pannelli OLED che il colosso sudcoreano dovrà fornire a Cupertino.
Apple però non apprezza l’essere dipendente da un’azienda e ha in serbo un piano per rompere il vincolo. L’unico modo per liberarsi di Samsung e curare in prima produzione la produzione di display OLED, scopriamo come Cupertino intende riuscire nel suo intento.
Tra poche settimane si aprirà il sipario su iPhone 8, che con tutta probabilità sarà presentato al pubblico ai primi di settembre. Un nuovo Melafonino è sempre un evento, ma questo dispositivo rappresenta un appuntamento storico. Si tratta dello smartphone che sancisce il decennale dall’uscita del primo iPhone (come passa il tempo…) e dell’esordio del display OLED su un device made in Cupertino.
Apple prima d’ora non aveva mai sposato questa tecnologia, adottata da buona parte della concorrenza. L’azienda leader nella produzione di questi pannelli e, guarda caso, Samsung. Ecco perché l’azienda californiana ha stretto un patto un il colosso asiatico, 80 milioni di pannelli nel 2017 a salire fino a arrivare a 160 milioni di pezzi complessivi il prossimo anno.
Apple prima d’ora non aveva mai sposato questa tecnologia, adottata da buona parte della concorrenza.
Numeri da capogiro, in ballo ci sono grandi cifre ed Apple non è soddisfatta. L’idea è quella di prendere in mano la produzione, sono già stati acquistati macchinari CVD, quelli che servono per realizzare pannelli OLED 2.5G e c’è anche un centro ricerca & sviluppo a Taiwan al quale l’azienda intende affidarsi.
Questo non vuol dire che Apple voglia necessariamente produrre gli schermi in prima persona, ma potrebbe anche limitarsi a fornire infrastrutture e competenze ad aziende terze, in modo da gestire la produzione senza caricarsi sulle spalle l’onere. E questo è solo l’inizio, perché Cupertino intende montare questo tipo di schermi anche sugli iPad del futuro.
Numeri da capogiro, in ballo ci sono grandi cifre ed Apple non è soddisfatta. L’idea è quella di prendere in mano la produzione, sono già stati acquistati macchinari CVD, quelli che servono per realizzare pannelli OLED 2.5G e c’è anche un centro ricerca & sviluppo a Taiwan al quale l’azienda intende affidarsi.
Questo non vuol dire che Apple voglia necessariamente produrre gli schermi in prima persona, ma potrebbe anche limitarsi a fornire infrastrutture e competenze ad aziende terze, in modo da gestire la produzione senza caricarsi sulle spalle l’onere. E questo è solo l’inizio, perché Cupertino intende montare questo tipo di schermi anche sugli iPad del futuro.
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